Ciò che più commuove e trova più immediata rispondenza nei testi di Marco Antonio Campos è il sensibilissimo aderire di tutta intera la sua vigile interiorità di uomo e di poeta ai richiami palesi e segreti, remoti e presenti della sua terra. Il senso del paese, presente in tutta la sua opera, gli ispira anche in questa silloge completamente inedita, alcuni versi bellissimi che rivelano tutto il suo duro amore-odio per l’illimitata Città del Messico, con la sua miseria e caos, coi suoi tram sobbalzanti, coi suoi alberi rinsecchiti, con la sua fuliggine, il suo sudiciume, il viavai frettoloso della gente senz’anima, ma anche con le sue placide strade, con i suoi cinema di Reforma e dell’Alameda, col profilo montagnoso dei suoi vulcani, con le sue piramidi e le sue piazze come firmamenti (Emilio Coco)
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