La
poesia di Eliana Forcignanò è attraversata da un concerto di voci differenti
che s’intersecano in un equilibrio armonico, oppure si puntellano a vicenda in
un controcanto che dà al lettore un senso di vertiginosa precarietà,
rispecchiando, in questo modo, l’esibito disagio interiore dell’autrice. (…) In
questo suo continuo gettar semi per poi nasconderli, è come se l’autrice
volesse invitare il lettore nel suo giardino privato, che è assieme lucente e
tetro, e cioè nella parte di sé più segreta; ma poi è come se innalzasse
attorno a quel giardino, per complicarne o comprometterne l’accesso, un
intricato groviglio di rovi. (Simone Giorgino)
Eliana
Forcignanò (Lecce, 1983) è laureata in Storia della Filosofia presso
l’Università del Salento, con una tesi in Storia della filosofia antica sul
pensiero politico di Platone. Collabora con testate giornalistiche cartacee e
telematiche e, in virtù del suo interesse per la critica letteraria e la
poesia, ha curato due saggi, rispettivamente sulla poetessa Claudia Ruggeri e
su Vittorio Pagano, per l’antologia A Sud del Sud dei Santi (LietoColle, 2013).
Nell’àmbito della scrittura poetica, la sua prima silloge è intitolata Fiato
corto (LietoColle, 2011) cui è seguita D’abissi e rinascite (Spagine, 2014) e,
più di recente, Guerrigliera (IQdB edizioni) che ha ricevuto una recensione sul
mensile internazionale Poesia edito da Crocetti (Marzo 2016). Nel 2019 con
Clueb pubblica Come sognava Jung. Male, miti e pulsione di morte dai testi
originali delle Opere
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