Questo
saggio intende esplorare un aspetto di grande importanza per la comprensione
della personalità eclettica di Emilio Villa, illuminando un nucleo di pensiero
antropologico alla radice della dimensione artistica e dimostrando il nesso
consequenziale dell’unità della lingua, del pensiero, dell’arte e del sacro:
giunge così a inverarsi il rapporto, indissolubile nella dimensione originaria,
tra scrittura e immagini, in un’unità sostanziale delle manifestazioni
espressive umane. Prendendo spunto dalle incisioni rupestri di antiche caverne,
in Francia e in Italia, Villa attribuì a queste manifestazioni “primitive” un
ruolo pionieristico all’origine dell’arte e un senso di ri-generazione del
mondo. Pertanto, le riflessioni proposte in questo saggio intendono porsi come
contributo per una lettura più approfondita della personale riflessione di
Emilio Villa nei confronti dell’arte, da cui emerga il fondo abissale della sua
originale e archetipica concezione artistica. (GABRIELLA CINTI, 14 APRILE 2019)
Photo
cover "Volo primordiale" by Stroli
Gabriella
Cinti, nata a Jesi, italianista, poeta, scrittrice, saggista, performer in
greco antico.
Libri:
Poesia: Suite per la parola (Péquod, 2008), Euridice è Orfeo, (Achille e la
Tartaruga, 2016), Madre del respiro(con la prefazione di Alberto Folin)
(Moretti e Vitali, 2017). In uscita: La lingua del sorriso: poema da viaggi
(con la prefazione di Francesco Solitario), Prometheus editore, Saggi: Il canto
di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, 2010.
Sulla sua poesia, il saggio: Franco Manzoni, Femminea estasi. Sulla poetica di
Gabriella Cinti, Algra editore, Catania, 2018. Vincitrice di numerosi premi
nazionali e internazionali, sue poesie sono presenti in diverse antologie,
presente in Festival letterari internazionali.
La sua
mail è gabriella.cinti@yahoo.it
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