venerdì 3 gennaio 2020

Quando l’amata Musa … omaggio a un cantore della Vita: L’Ars poetica di Antonio Greco proiettata sugli affetti più cari di Mario Greco





















Antonio Greco è nato alle ore sette pomeridiane del 10 maggio del 1912 a Lecce, al n° 3 di Via Corte dei Genovesi, da Giovanni e Tarantini Chiara, che gli hanno imposto i nomi di Antonio Salvatore Carlo. È morto nella stessa città il 24 maggio del 1987, a 75 anni. Non conosciamo quasi niente, anzi proprio niente, dei primi anni di vita del nostro papà. Possiamo solo immaginare, senza discostarci troppo dalla realtà, che egli abbia avuto un’infanzia piuttosto travagliata (“Crebbi col latte del dolore”, “Dolore liofilizzato diluito nel pianto ho succhiato, bambino, dal mio biberon”), e non solo per essere rimasto orfano di padre, quando non aveva ancora compiuto un anno di vita (aveva solo undici mesi quando il padre Giovanni lasciò la sua vita terrena): un’infanzia, dunque, che, se la rapportiamo a quel “periodo storico” in cui l’ha vissuta, definire difficile suonerebbe quasi come un eufemismo.Dovunque si trovasse, traeva spunto per una poesia. E così ho ritrovato le sue poesie riportate su vecchie agende (solo in una ce ne sono ben 337!), su block notes, su quaderni, su agendine tascabili, su foglietti volanti, su pezzi di carta… ma molte anche dattiloscritte. (dall’introduzione)

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