(…) Le cose non hanno
significato, hanno esistenza, tutto si compone intimamente come gli elementi
chimici nei corpi viventi. Donno racconta digitalmente idee e fantasmi, quella
spaventosa realtà nascosta ai più, la materia digitale con le sue simmetrie e
asimmetrie e un linguaggio carico di particolari rivestimenti ritmici; e questa
sua poetica personale, matura, oggi certo promossa, si lascia leggere aperta,
inquieta, problematica, in cammino tra frammenti, resti, decomposizioni,
fantasmi. Donno libera la carica che si cela sotto le cose, risignificandola in
quel nunc aeternum che è l’attimo, e ricomincia il suo pellegrinaggio verso una
meta, verso un’altra meta che è
impossibile prevedere. (dal blog di Carlo Franza su Il Giornale.it)
“La poesia di Mauro
Marino cerca compiutamente la vita, la rincorre, la scompone, la ricompone. La
vita è incontro, è spazio condiviso, è compartecipazione, è slancio vivido,
vibrazione compagna. La poesia di Mauro è ascolto, un prestare attenzione alle
sollecitazioni degli altri. La sua poesia è etica di comportamento, intesa come
pane cereale che si spezza tutti assieme, per avere la ragione e la forza di
resistere, per avere fiato, trasalimento. La sua poesia è coralità, perché
tutti assieme dobbiamo salvarci la vita.” (Marcello Buttazzo su Salento Poesia)
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