Se, mi chiedessero: Ma cos’è esattamente un “taccuino d’artista” ovvero
un “Artist Notebook”?Potrei rispondere che per me il “taccuino
d’artista” è tante cose: non solo e non più un diario, non sempre e non
ancora un libro d’artista, non solo un insieme d’idee o una “poesia
visiva”, qualcosa di più di un “Carnet de voyage” o di uno “Cahier”
delle intenzioni, poi potrei dire che è una lavagna magica di memoria e
di desiderio e un feticcio artistico, ma che è soprattutto: una
grammatica di icone, segni e scritture, la genesi inconscia di un
fondamentale e nuovo medium comunicativo, un’azione creativa e un libro
di sogni, un esercizio di libertà, creatività e d’ intimità con il
mondo. Se, poi mi chiedessero: Quel è l’importanza storica e la novità
estetica dei taccuini? Dovrei rispondere che il taccuino d’artista forse
è la più importante novità stilistica contemporanea, ma è allo stesso
tempo una riscoperta di un medium che già nel Rinascimento con Leonardo
da Vinci aveva trovato il suo più geniale interprete, in cui l’artista
ascolta il suo respiro e inventa il suo linguaggio. Ma la vera, grande,
novità stilistica e poetica sta nel fatto non tanto di essere feticci
unici, ma di essere nel contempo opera e progetto, idea e realizzazione,
opera finita e non-finita, molteplice, e simultanea.(dalla nota
introduttiva di Donato Di Poce). Cura grafica ed editoriale Giuseppe Mauro
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